Concorso di Progettazione Riqualificazione Ex-Consorzio Agrario
Bergamo
In collaborazione con Nicola Martinoli
Renders: Stefano Cinieri
Concorso di Progettazione Riqualificazione Ex-Consorzio Agrario
Bergamo
In collaborazione con Nicola Martinoli
Renders: Stefano Cinieri
Il Concorso riguarda il progetto di riconversione del complesso originariamente adibito a Consorzio Agrario della città di Bergamo, da tempo dismesso, situato in prossimità del principale scalo ferroviario cittadino.
Il programma prevede la completa ristrutturazione dell’immobile e dei suoi spazi esterni per l’insediamento di nuove funzioni commerciali, artigianali, ricettive, terziarie ed espositive.
L’obbiettivo espresso nel Bando consiste nella realizzazione di un organismo polifunzionale in grado di innescare sinergie tra i vari comparti e indica in modo dettagliato le relazioni che devono sussistere tra le varie funzioni del nuovo complesso.
Il programma prevede una Attività Microricettiva (B&B o similare), una Zona Food, un’ Area Vendita al Dettaglio, uno Spazio Coworking, una Sala Polivalente, due Sedi di Associazioni e sei Laboratori Artigianali.
Poiché gli spazi richiesti esauriscono quasi interamente la superficie dell’immobile, è indispensabile la messa a punto di un layout scrupoloso ed efficiente in cui i collegamenti richiesti tra le funzioni avvengano internamente al fabbricato e non attraverso ballatoi esterni.
La soluzione “a ballatoio”, infatti, consentirebbe certamente il collegamento tra le parti, ma, soprattutto nel periodo invernale, ne indebolirebbe l’efficacia e la funzionalità di tutto il complesso.
Il layout di progetto configurerà, quindi, un vero e proprio sistema di collegamenti (interni): l’atrio principale connette Spazio Coworking, Sedi Associazioni, Sala Polivalente, Zona Vendita al Dettaglio. Quest’ultima si unisce allo Spazio Food con il quale costituisce un settore omogeneo e flessibile. Il B&B si collega direttamente alla caffetteria del piano terra e al suo dehors esterno, direttamente accessibili anche agli utenti del Coworking. I Laboratori Artigianali sono tutti comunicanti e la distribuzione comune li connette direttamente con lo Spazio Polivalente.
L’immobile possiede un carattere forte che il progetto vuole preservare e valorizzare. Internamente, i suoi muri rivelano ricche tessiture in laterizio tipiche degli edifici industriali di fine ‘800; gli spazi al primo piano sono protetti da una struttura regolare di capriate in legno, mentre al piano terra si alternano composizioni strutturali diverse, alcune realizzate in legno, altre in acciaio, altre ancora in cemento armato.
Questa varietà, ricchezza identitaria dell’edificio, assume un ruolo importante nella definizione dell’idea progettuale la cui essenza consiste nel voler connettere soluzione funzionale, ruolo urbano, e costruzione di un rapporto speciale tra preesistenza e intervento.
Il progetto vuole valorizzare la sua scala urbana e conferire ad esso un nuovo ruolo attivo all’interno del contesto.
Le facciate sono articolate in due settori, inferiore e superiore, caratterizzati da due diversi materiali di rivestimento: uno più solido e robusto a contatto con il terreno, uno più leggero e vibrante nella parte superiore. La nuova “pelle esterna”, oltre a conferire all’edificio una rinnovata presenza nel contesto, consente l’applicazione della nuova coibentazione senza ridurre i suoi spazi interni. La dimensione orizzontale delle facciate ne accentua l’impatto prospettico dalla strada.
L’intervento sulle superfici contribuisce ad innescare uno speciale rapporto percettivo tra Preesistenza e Nuovo basato intenzionalmente sull’ambiguità.
Esternamente l’immagine è così rinnovata da indurre la percezione di un edificio nuovo, mentre internamente si rivela un’architettura preesistente autentica e vitale.
È in questo rapporto che si fonda la cifra espressiva dell’intervento: le pareti e le strutture originali lasciate a vista, caratterizzano gli spazi interni attraverso la ricchezza delle textures e le geometrie delle strutture, valorizzando la speciale atmosfera che l’edificio già possiede. Le funzioni accessorie sono invece predisposte in corpi nuovi realizzati con tecniche attuali e materiali diversi; suscitano contrasti con l’involucro originario e garantiscono le prestazioni tecnologiche più moderne.