Sakthi Iron
Maia Portugal
Renders: Olivier Moreno
PT Unit
Il progetto riguarda la caratterizzazione architettonica di un nuovo edificio tecnico all’interno del grande complesso industriale Sakthi in Portogallo.
La costruzione, in fase di completamento, sarà adibita a nuovo posto di trasformazione e il suo layout essenziale è definito dalla compagnia fornitrice di energia elettrica.
L’intervento si inserisce in un piano più ampio di riqualificazione architettonica dell’intero insediamento produttivo che coinvolge edifici esistenti e nuovi interventi, nella convinzione che la qualità architettonica dei luoghi di lavoro sia capace di influenzare positivamente, e a qualsiasi livello, l’attività aziendale.
Il progetto vuole conferire dinamicità allo scheletro in cemento armato del fabbricato in costruzione, caratterizzato dalla uniforme consistenza del suo involucro e dalla sistemazione irregolare delle sue bucature (ingressi, vani tecnici, areazioni, ventilazioni, prese di luce).
Il criterio prettamente tecnico applicato alla definizione dei “pieni e vuoti” delle facciate configura involontariamente una composizione astratta che il progetto intende esasperare e valorizzare come elemento di potenziale interesse e identità.
A tale scopo, il progetto prevede la realizzazione di una pelle esterna di rivestimento che avvolge integralmente il nuovo annesso, e con la quale definisce una nuova composizione delle facciate.
La nuova configurazione è caratterizzata dalla presenza di settori in cui il rivestimento è perforato lasciando intravedere il volume retrostante.
Questi elementi costruiscono una nuova scansione dei “pieni e vuoti” e conferiscono al volume un’immagine del tutto inedita seppur relazionata con l’esistente.
Le parti trasparenti, infatti, sono collocate in corrispondenza delle bucature esistenti (così da rispettare le esigenze tecniche originarie), ma con formati non sempre corrispondenti a quelli originari e, in alcuni casi, addirittura in posizioni in cui le aperture retrostanti non esistono.
In questo modo la nuova membrana esterna si rende apparentemente autonoma dal volume retrostante e su questa ambiguità il progetto costruisce la sua nuova identità.
Coerentemente al ruolo accessorio del nuovo annesso, la superficie ondulata e cangiante della lamiera metallica consente all’edificio di interagire con la luce naturale e di rendere più leggera ed effimera la sua presenza nel contesto.